I Migliori Film in Stile Slevin patto Criminale

Slevin: Patto Criminale (Film del 2006)

Nel corso degli anni Hollywood e i registi Hollywoodiani ci hanno abituati a migliaia di film spettacolari sempre reperibili su cb01 film streaming, ma quasi tutti alla fine hanno una trama simile (varia pochissimo da film a film). Continuiamo a guardare questi film pero grazie al cast, scelto sempre con cura tra decide di attori top del momento. Ed anche Slevin - Patto Criminale e caratterizzato da questo aspetto, visto che e composto da un gruppo di attori di prima classe come: Josh Hartnett, Bruce Willis, Morgan Freeman, Ben Kingsley e Lucy Liu. Insomma, attori che possono far sembrare un film bello anche se questo non lo e. Ma non e questo il caso di Slevin. Tutto inizia con una scommessa piazzata negli anni 70, per passare poi a 20 anni dopo a raccontarci come da questa scommessa nasce una truffa molto grande ai danni di qualcuno che non dovrebbe essere importunato. Insomma, azione e spettacolo allo stato puro, un film da vedere assolutamente!

Sean Penn torna a far parlare di se con questo capolavoro

Into the Wild (Film del 2007)

Punta dritto al cuore dello spettatore e fa centro. Termina, e in sala sgorgano lacrime per la sorte del giovane protagonista. Il film si apre con il presagio della fine. Con una struttura a flash back e con la voce off della sorella Carine, l'unica a conoscere veramente l'inquietudine del protagonista e degna di raccontarne le gesta, Into the Wild e liberamente tratto dal libro Nelle terre estreme di Jon Krakauer (Corbaccio), che a sua volta si ispiro alla vera storia di Chris McCandless, catalogata nella cronaca americana. Nel 1990 il giovane Chris McCandless prese in mano la propria vita: terminati gli studi devolse tutti i suoi risparmi in beneficienza e intraprese un viaggio attraverso gli Stati Uniti, assetato di avventura, liberta e verita. Brucio documenti e denaro, abbandono la famiglia e la vecchia automobile e si ribattezzo Alexander Supertramp, il 'Supervagabondo'. In treno, autostop e soprattutto a piedi, per due anni attraverso gli Stati Uniti fino a giungere in Alaska, vivere a contatto estremo con la natura ed infine morire. I suoi resti vennero trovati da un cacciatore due mesi dopo. Finale brutale, nel film Alex mangia per sbaglio una pianta velenosa e muore contemplando il cielo infinito e sognando l'abbraccio riconciliatore coi genitori. La voce narrante delinea subito il suo carattere affamato di avventura, estremista. Egli porta con se gli scritti di Tolstoj, Thoreau, London e ricerca nella sincerita della natura quella verita che gli era sempre stata negata dalla famiglia borghesuccia. Vive alla giornata, cercando emozioni sulle rapide del Colorado, nella mietitura del grano, tra le nevi dell'Alaska, assaporando piccole cose (bellissima la dichiarazione d'amore alla mela rossa). Incontra una coppia di hippie segnata dalla vita (Catherine Keener e Brian Dierker), un contadino galeotto (Vince Vaughn), una deliziosa giovane cantante (Kristen Stewart), un anziano che desidera adottarlo (Hal Holbrook), ed a tutti lascia qualcosa di se, senza prendere niente perche avido solo di vita. Finisce solo, capisce che la felicita non e tale se non e condivisa. Superba interpretazione di Emile Hirsch, tanto versatile quanto simile al vero Chris McCandless (somiglianza verificabile nello struggente autoscatto finale), che nei 148 minuti del film fa amare follemente il proprio personaggio. Grande Sean Penn alla sua quinta prova di regia, sostenuto dall'ottima fotografia del francese Eric Gauthier, ci regala dissolvenze incrociate come se piovesse, indugia con pathos sulla sconfinata bellezza mozzafiato della frontiera americana, filma ogni episodio della crescita del protagonista con un diverso stile di regia, ora con giochi di sguardi in controcampo, ora con panoramiche aeree. Evocativa e magica la colonna sonora, composta dal cantante e paroliere dei Pearl Jam Eddie Vedder. Penn ha impiegato quasi dieci anni ad ottenere i diritti di questa storia, romanzo di formazione proposto ai ragazzi nelle scuole. Testardaggine, rabbia, passione, empatia sono ancora forti nel 48enne ragazzo ribelle di Hollywood, che vuole dare un messaggio ai giovani: sempre piu protetti dalle comodita delle proprie case, hanno dimenticato il significato del contatto diretto con la natura e con quelle difficolta che aiutano a crescere.

Scene di combattimento da paura per il Film 300

300 (Film del 2006)

Non ci offre il brivido della grande cinematografia classica l'ultima fatica dell'ex regista di video clip Zack Snyder, (L'alba dei morti viventi, 2004). Ma non si puo negare che, dopo esperienze di questo tipo, il cinema non sara piu lo stesso. Snyder da i natali cinematografici alla pluripremiata miniserie di Frank Miller sulla leggendaria battaglia delle Termopili: nell'estate del 480 a.C. trecento spartani guidati dal re Leonida intraprendono una guerra suicida che cambiera il destino dell'Occidente, un pugno di uomini affronta e tiene testa all'immensa armata del re persiano Serse, imperatore che si proclamo Dio. Erodoto riferi di due milioni di soldati, probabilmente sfiorarono il milione. Lungi dal dolcificare le tematiche presenti nel lavoro di Miller, 300 vi rimane fedele nei contenuti e nella forma: i colori, cupi e caldi, rimandano alle tavole dipinte da Lynn Varley, moglie e storica collaboratrice di Miller, che invece firmo disegni e testi in un inedito formato orizzontale, come uno schermo cinematografico che fu quantomai profetico. Svettano in questo digital-peplum nerboruti e bellicosi spartani dalla spiccata prestanza fisica, cotanta tensione marziale abbinata ad altrettanta mascolina avvenenza metteranno d'accordo per la prima volta nella storia del cinema le associazioni gay con i neofascisti. Ancora le tematiche permangono intatte, non si narra uno scontro tra buoni e cattivi secondo la logica hollywoodiana, non ci sono riferimenti all'attualita e Serse non e George W. Bush, c'e soltanto un mito, una leggenda, un omaggio al sacrificio (estremista? brutale?) in difesa della liberta. La tecnica e la stessa di Sin City (2005), attori che recitano in green screen e fondali ricreati su tavole di fumetto digitalizzate, i dialoghi ossequiano con battute molto cult e maschie la premiata ditta degli spaghetti western. Le scene di combattimento, in cui si fa largo uso della slow motion, sono tra le migliori viste negli ultimi anni, forti di una efferatezza monumentale che sfocia nel mitologico piuttosto che nello splatter gratuito alla Mel Gibson regista, e chi le ha considerate troppo crude vada a rivedere la disgustosa mattanza della sequenza iniziale di Salvate il soldato Ryan: lo sbarco in Normandia di Spielberg a base di budella volanti fara sembrare i nostri spartani un gruppo di rosee scolarette.